Rendimento del conto corrente: cos’è e come si calcola?

IN SINTESI – Quando si parla di rendimento del conto si fa riferimento agli interessi attivi applicati alle somme depositate. Nella scelta di un conto ad alto rendimento è importante considerare nello specifico gli interessi attivi netti (al lordo delle tasse).

L’importanza del rendimento nella scelta del conto

Quanto conta il rendimento di un conto corrente nella scelta dell’italiano medio di accedere ad un prodotto piuttosto che ad un altro? Non esiste una casistica così ben definita a riguardo perché all’interno dell’universo dei consumatori nostrani esistono diverse sensibilità rispetto alla gestione dei propri risparmi.

Ad esempio ci sono i “grandi risparmiatori”, ovvero quelli che vantano sul saldo cifre importanti, per i quali i conti correnti ad alto rendimento rappresentano giustamente la scelta migliore in assoluto perché è quella che garantisce una maggior quantità di interessi maturati.

Per questa tipologia di pubblico esiste peraltro un’alternativa forse ancora più redditizia rispetto ai conti correnti che è quella rappresentata dai conti deposito che presentano tassi di interesse decisamente più alti e quindi appetibili.

Al contrario chi ha una giacenza media sul conto molto bassa preferisce avere un conto a zero spese e zero interessi piuttosto che un conto corrente remunerato ma con spese di gestione previste.

Non bisogna, però, dimenticare che oggigiorno è possibile individuare conti correnti (sopratutto quelli on line) che sono, al tempo stesso, remunerati e a zero spese.

Conti ad alto rendimento

CONTO CORRENTE
COSTI
VOTO/VANTAGGI
ATTIVAZIONE CONTO
  • :

Canone: Gratis
Bollo: Gratis < 5000€
Canone c. di debito:Gratis

1.6% per i primi 6 mesi

ZERO SPESE – 1.6% per i primi 6 mesi

Come si calcola il rendimento?

Gli interessi di un conto corrente sono il frutto di un calcolo matematico che parte da un indice, anzi da una percentuale, che è il tasso di interesse attivo. A sua volta questo tasso può essere pubblicato nella sua forma lorda o netta.

Quella che sicuramente più interessa il risparmiatore è la forma netta in quanto indica la vera redditività del conto al “netto” delle tasse e delle spese.

Il tasso di interesse attivo netto di un conto corrente può variare da zero ad una percentuale che, storicamente, non ha mai superato il 7%. Il variare di questa percentuale è legato al costo del denaro; maggiore è il costo del denaro, maggiore è il valore delle cifre che rimangono depositate sul conto e maggiore sarà quindi anche il totale degli interessi del conto corrente alla fine del periodo di capitalizzazione.

Esistono conti ad alto rendimento?

Sì, il conto corrente con rendimento alto esiste per davvero. Certo, bisogna mettersi prima d’accordo su cosa si intende per alto rendimento.

Nella situazione attuale, ad esempio, anche un tasso di interesse attivo netto del 2% deve essere considerato come un conto ad alto rendimento. Non dobbiamo immaginarci quindi percentuali di redditività dell’ordine del 10 o addirittura del 15% che in questo momento, con un costo del denaro molto basso, non vengono garantite nemmeno dai conti deposito.

Tuttavia quando le cifre depositate diventano consistenti anche un rendimento al 2% può diventare un’ottima soluzione di investimento del proprio denaro, considerando anche che il conto corrente è una forma di gestione del risparmio sicura.

Sì perché ai conti correnti si applica il Fondo Interbancario di Garanzia che prevede che, in caso di fallimento della banca, i correntisti vengano rimborsati delle cifre depositate per un massimo di 100 mila euro.

Come trovare il conto con il miglior rendimento?

In generale per trovare il rendimento migliore dovremo necessariamente confrontare un buon numero di proposte di conto prima di aprirne uno.

Come anticipato parzialmente prima, all’interno di ogni singola proposta dovremo andare a valutare quello che è il tasso di interesse netto attivo, l’indice per eccellenza che ci racconta qual è la reale redditività del conto. Ma non solo. Dobbiamo anche ricordarci che un conto può prevedere al suo interno delle spese.

Ebbene, nella nostra valutazione finale queste spese vanno considerate in sottrazione agli interessi eventualmente generati al tasso di interesse attivo.

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