Interessi sul conto corrente: cosa sono e come vengono maturati?

IN SINTESI – Gli interessi attivi sono la somma che la banca offre al cliente per avere depositato i propri risparmi nel conto corrente.

Cosa sono gli interessi?

Vi siete mai chiesti perché le banche siano tra le attività commerciali-economiche più antiche di sempre? Perché le banche hanno avuto la capacità di rispondere ad un bisogno importante che era quello di garantire ai risparmiatori la sicurezza del proprio denaro da una parte, e di saper far fruttare tali risparmi attraverso investimenti e prestiti. In questo modo, da sempre, chi depositava una certa somma di denaro o di preziosi in banca aveva la certezza, dopo un certo periodo di tempo, di ritrovare nel proprio cassetto non solo quanto depositato ma anche qualcosa in più: quel qualcosa sono gli interessi.

Come nasce quindi l’idea dei conti correnti con interessi attivi? Nasce dalla volontà, da parte delle banche di invogliare i risparmiatori a scegliere i propri strumenti di risparmio e di investimento, secondo uno schema che, avrebbe dovuto far guadagnare sia le banche sia lo stesso risparmiatore.

In pratica quelli che oggi sono gli interessi sui conti correnti bancari altro non rappresentano che l’eredità di quello che in passato era “il bonus” riconosciuto dalle banche ai propri clienti.

Il meccanismo secondo cui vengono calcolati gli interessi sui conti correnti è piuttosto semplice. Prima di aprire il conto vero e proprio la banca propone al cliente un tasso, che poi è in realtà una percentuale che varia dallo zero fino ad un massimo del 3 o del 4% (dipende dal periodo storico di riferimento).

Conti che offrono interessi attivi

CONTO CORRENTE
COSTI
VOTO/VANTAGGI
ATTIVAZIONE CONTO
  • :

Canone: Gratis
Bollo: Gratis < 5000€
Canone c. di debito:Gratis

1.6% per i primi 6 mesi

ZERO SPESE – 1.6% per i primi 6 mesi

La distinzione tra interessi attivi e passivi

Quando si parla di conto corrente con interessi è sempre bene distinguere fin da subito se le percentuali di cui stiamo parlando fanno riferimento agli interessi attivi sul conto corrente o a quelli passivi.

Quelli attivi sono gli interessi riconosciuti al cliente come premio per le cifre depositate mentre al contrario quelli passivi sono gli interessi riconosciuti alla banca nelle situazioni in cui il conto, per un certo periodo di tempo, va in rosso. Rosso che dovrà essere quindi sanato dal cliente con tanto di interessi passivi aggiunti.

Bisogna poi verificare se gli interessi sui conti correnti bancari attivi che stiamo considerando sono lordi o netti.

Solo quelli netti sono gli interessi sul conto corrente bancario effettivamente riconosciuti al risparmiatore, e differiscono di circa un terzo da quelli lordi. Ad esempio, se una banca ci propone dei rendimenti lordi del 3% allora dovremo considerare come tasso attivo netto il 2%. Questo significa che su una giacenza media di 100 mila euro annui alla fine dell’anno sul nostro conto corrente remunerato saranno presenti 102 mila euro.

Come trovare i conti correnti con gli interessi migliori?

Come anticipato i tassi dei conti correnti sono influenzati dallo specifico periodo storico a cui si fa riferimento. Negli anni 80 si raggiungevano tassi dell’ordine del 5 ed anche del 7% mentre oggi invece questi valori si sono molto ridotti. Oggi un tasso di interesse medio oscilla tra lo zero ed il 2.5%. Proprio perché i tassi sono diventati così bassi molti risparmiatori si stanno indirizzando verso strumenti di risparmio e di investimento alternativi quali i conti deposito.

In generale, da una veloce analisi di quelle che sono le attuali condizioni di mercato, è facile comprendere come oggi il miglior tasso di interesse è spesso quello proposto dalle banche online, mentre invece i conti tradizionali offrono spesso degli interessi pari praticamente a zero.

Come possiamo trovare le offerte con i migliori tassi? La risposta è presto detta. Per arrivare a questo obbiettivo dovremo andare ad analizzare e soprattutto confrontare il maggior numero possibile di proposte di conto corrente e di interessi ad esso applicati. Nel paragrafo precedente abbiamo dato un’indicazione media di quello che è il range entro il quale si muove il valor medio attuale di un tasso di interesse; tuttavia, soprattutto quando le cifre depositate sono importanti, anche dei piccoli decimali di differenza possono diventare importanti.

Se ad esempio consideriamo un deposito di 200 mila euro allora anche una differenza dello 0.5% sui tassi di interesse sul conto corrente è in grado di portarci ad una capitalizzazione in rendita o in perdita di circa mille euro.

Ecco quindi perché un confronto serrato di quante più offerte possibili non solo promette di farci trovare il miglior tasso ma ci assicura anche un maggior guadagno alla fine del periodo di capitalizzazione del nostro investimento.

Gli interessi non sono tutto!

Sinora abbiamo analizzato i meccanismi che regolano gli interessi sui conti correnti e come trovare un conto corrente con interessi alti. Ora però diciamo una cosa che, in apparenza, può sembrare in contraddizione con quanto sin qui espresso, ovvero che il calcolo degli interessi dei conti correnti non dovrebbe essere l’unico metro di giudizio nella scelta del proprio conto.

Perché? Perché purtroppo nelle voci economiche che caratterizzano questi prodotti non ci sono solo gli interessi ma anche le spese. Ed in base a quello che è l’ammontare delle spese richieste dalla banca dobbiamo decidere se è preferibile un conto con un tasso di interesse elevato oppure un conto corrente senza interessi attivi ma anche senza spese.

Per capire di cosa stiamo parlando può essere utile fare un esempio. Prendiamo in considerazione due offerte di conto corrente uno con un tasso di interesse netto attivo del 2% e spese totali per 100 euro annue, ed uno con tasso di interesse netto attivo a 1.5%. Consideriamo inoltre una giacenza media sul conto di circa 10 mila euro.

Da subito saremmo propensi a scegliere il primo conto; tuttavia facendo due conti ci accorgiamo che non è proprio così scontato. Il primo conto corrente ci assicurerebbe infatti circa 200 euro di interessi che però vengono decurtati di 100 euro a causa delle spese di gestione. Il secondo invece ci garantirebbe solo 150 euro di interessi, che però non sono soggetti a spese. In questo senso il secondo conto è la soluzione migliore disponibile, pur avendo un tasso di interesse attivo netto minore rispetto al primo.

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