IN SINTESI – In crescita, in Italia e nel resto del mondo, gli interventi di chirurgia estetica maschile; ma i soldi non bastano e così sempre più uomini chiedono un prestito per il “ritocchino”
Indice dei Contenuti
La chirurgia estetica nel mondo
“Vanità. Decisamente il mio peccato preferito!”. Con questa battuta si concludeva un famoso film degli anni ’90, con Al Pacino nei panni di un testardo e mai domo Lucifero.
Cosa gli desse quella fiducia in se stesso e facile intuirlo: conosceva molto bene gli uomini e le loro debolezze. Beh, troppo facile per uno come lui.
Oggi le cose non sono troppo diverse, anzi, viviamo in una società che da tempo impone canoni di bellezza fasulli, spesso contraffatti dai più noti programmi di fotoritocco e per questo sempre più difficili da raggiungere. Come se non bastasse, con i Social Network siamo esposti come mai prima d’ora in ogni luogo e in ogni momento, possiamo essere fotografati, filmati e visualizzati in un click.
L’insieme di queste due circostanze può destare indifferenza in molti e necessità di perfezionismo in altri. Così, se da una parte sembra che la vita eterna non interessi più a nessuno, un aspetto eternamente giovane e un fisico in buona forma sono il desiderio di un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo.
Secondo i dati raccolti dall’ISAPS (Società internazionale di chirurgia plastica ed estetica) fra i chirurghi plastici di tutto il mondo, nel 2016 sono stati eseguiti 23 milioni 626 mila trattamenti estetici fra interventi chirurgici e trattamenti non, quasi 2 milioni in più rispetto all’anno precedente.
Un’impennata vertiginosa, che vede le donne mantenere la leadership con grande autorità.
Il trattamento più eseguito in assoluto è la tossina botulinica che, con oltre 4,9 milioni di trattamenti, guida la classifica seguita da: iniezioni di acido ialuronico, aumento del seno, liposuzione, chrirugia delle palpebre e rimozione dei peli. Questi i numeri nel dettaglio:
A ricorrere a trattamenti di questo tipo sono spesso personaggi famosi, celebrità o addirittura sex symbols e modelle. Viene da chiedersi cosa spinga persone invidiate e desiderate per il loro aspetto estetico a ricorrere all’aiutino del bisturi, spesso, tra l’altro, con risultati rivedibili.
Gli psicologi confermano che, fra le motivazioni che spingono le persone al ritocchino, esiste un’insicurezza di fondo, una bassa autostima. Potrebbero quindi non bastare zigomi affusolati o seni propsperosi a eliminare il problema. La fiducia in se stessi, continuano gli psicologi, si costruisce lavorando sulla propria parte interiore per completarsi come persona, solo successivamente sarebbe appropriato decidere se affidarsi alle mani del chirurgo.
Italiani sempre più protagonisti
Se guardiamo la classifica degli interventi eseguiti nel 2016 nel mondo, l’Italia occupa la quarta posizione. Un balzo in avanti di ben 5 posti rispetto all’anno precedente, nessuno è cresciuto così tanto nell’ultimo anno.
L’Italia è il primo paese europeo, seguito da Germania e Francia rispettivamente in nona e decima posizione. I francesi, in particolare, paiono più diffendenti rispetto al trend generale con all’incirca la metà degli interventi eseguiti nel nostro paese.
In cima alla classifica ci sono sempre gli Stati Uniti, dove l’ultima frontiera è l’innesto di grasso autologo, ovvero grasso prelevato dal paziente stesso per rimodellare e tonificare altre aree del corpo che nel corso del tempo hanno perso volume.
Nella tabella seguente i dati sui primi dieci paesi al mondo per trattamenti estetici.
Qualcuno potrebbe dire che non ci sia nulla di cui stupirsi, l’Italia ha nella bellezza della sua storia, del territorio e delle arti il suò vanto: come possiamo chiedere ai nostri compatrioti di non cedere a un po’ di logico narcisismo? Se siamo attenti a proteggere il nostro patrimonio culturale da secoli, perché non è lecito restaurare qua e là anche un po’ di noi?
Aumentano le richieste per interventi di chirurgia estetica maschile
Quello che sorprende è che siano gli uomini a gonfiare il petto, per così dire: dal 1997 a oggi gli interventi effettuati su pazienti italiani di sesso maschile sono aumentati di quasi il 90%, fino a un totale di 150 mila all’anno.
Nel grafico sottostante possiamo vedere gli interventi più gettonati dagli uomini italiani secondo la SICPRE (Società italiana di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica).
La blefaroplastica è la procedura dedicata alla correzione degli inestetismi delle palpebre. L’obiettivo è quello di rimuovere l’eccesso adiposo provocato da una perdita di elasticità della pelle. Con rinoplastica si intende invece la chirurgia per rimodellare il naso.
Il punto è questo: quanto siete disposti a spendere per sentirvi più belli?
- trapianto capelli: da 3.000 a 7.000;
- blefaroplastica: da 2.500 a 3.500;
- filler con acido ialuronico (labbra, viso): da 500 a 800 a seduta;
- rinoplastica: da 4.000 a 8.000;
- liposuzione viso: da 1.500 a 2.500;
- lifting viso: da 5.000 a 7.000;
- liposuzione addome: da 1.500 a 3.000;
- addominoplastica: da 5.000 a 7.000;
- epilazione definitiva schiena: da 2.100 a 4.500.
Per farsi belli e aumentare l’autostima non c’è cifra che possa intimidire, ne siamo certi, anche se nel caso del trapianto di capelli si è parlato molto ultimamente di italiani che prenotano viaggi in paesi stranieri per riacquistare la chioma perduta a prezzi modici: la chiamano “la vacanza dei capelli”.
Emblematico in tal senso l’aumento di ricerche relative al trapianto di capelli su Google a partire dal 2004 sino ad oggi come mostra il grafico seguente:
È un problema serio che porta anche a disturbi della personalità e a stati depressivi. Per chi non ha il coraggio di fare tabula rasa, vale la pena tentare.
L’intervento più costoso è la rinoplastica, che può arrivare fino a 8.000 euro.
Da valutare attentamente la liposuzione. In parecchi casi non si tratta di perdere qualche taglia ma si rende necessario per l’eccessiva obesità e per salvaguardare la propria salute. D’altronde questa tecnica nasce proprio per questi specifici casi.
Gli uomini non badano ai prestiti
Dai nostri dati risulta che, ogni mese, oltre mille italiani chiedono un finanziamento per pagare i propri trattamenti estetici. Inoltre, l’analisi delle richieste fornisce un dato particolarmente interessante: gli uomini sono la maggioranza, 54% contro 46%, in controtendenza con i risultati del sondaggio ISAPS sul numero di interventi per sesso su scala mondiale.
La cifra media che viene richiesta è 10.200 euro, da rimborsare in un periodo di poco inferiore ai quattro anni. Una cifra che testimonia come la gran parte dei pazienti si sottoponga a più di un intevento per raggiungere la piena soddisfazione.
Stupisce meno che la maggior parte delle richieste arrivino quando l’età media dei soggetti tocca i 40 anni: è la crisi di mezz’età, che per l’occazione ha deciso di rifarsi il look e togliersi 10 anni.
Ma chi sono queste persone? Che lavoro fanno? Qual è la loro posizione sociale?
Questi dati mostrano come l’ambiente di lavoro incida in maniera rilevante, sia per il costo dell’intervento che al giorno d’oggi non tutti possono permettersi, sia per quanto riguarda lo stile di vita. La gran parte delle persone con un impiego privato vive in un ambiente lavorativo dinamico e qui è più facile trovare persone di una classe sociale agiata e quindi incline a certe sofisticatezze.
La bambola che divenne uomo: quando si esagera con i “ritocchi”
È di pochi giorni fa una notizia che ha dell’incredibile: un uomo ha deciso di ricorrere alla chirurgia estetica per trasformarsi in quello che è stato per anni il fidanzato d’America: Ken Carson! Il suo nome non vi dice nulla? Come no! Il celebre fidanzato di Barbie, la bambola delle bambole!
Grazie a 42, si avete letto bene, 42 inteventi eseguiti dal 2004 ad oggi e a una cifra di 350.000 euro, il risultato raggiunto è stupefacente.
Corteggiatissimo da aziende che lo vogliono come testimonial dei loro prodotti e dalle televisioni che fanno a gara per averlo ospite alle loro trasmissioni, l’uomo è ovviamente divenato una star anche su Instagram. Probabile che sia iniziato tutto da li, dai quei Social a cui non sfugge più nulla.
L’uomo si chiama Rodrigo Alves e, è lecito immaginare, un salto all’ufficio anagrafe lo farà quanto prima.